locale di ritrovo telematico per gli artisti. senza forma e senza prezzi. consumazioni creative gratuite, senza limiti. senza maiuscole nella descrizione. pensieri, immagini, opere, suoni, espressioni... Idee, ostentazione delle attitudini, sfiorando la creatività disordinata. ..a me sembra uno stile da locale modaiolo yuppie milanese

9.5.06

Dioniso è in vacanza?

Dioniso è un dio greco. Dioniso incarna tutto ciò che vi è di istintivo, sensuale, caotico e irrazionale nella vita.

Pensando alle azioni di molte persone, sorge una domanda dal profondo: per quale oscura ragione istintivo, sensuale, caotico e irrazionale hanno valenza negativa quando le percepisco negli atteggiamenti di chi mi circonda?

Mi riferisco a persone che fanno parte di quella definibile come "la seconda cerchia" di individui che fanno parte dell'insieme dei "conosciuti".

Sono senza dubbio troppo sensibile a quelle che sono le dinamiche che stanno alla base degli atteggiamenti, non riesco a prendere in considerazione un'azione senza domandarmi quale profonda pulsione possa averla generata, senza cercare di intuire (spesso errando credo) il classico "perchè?"

sono banalmente laterale vero?

5 Considerazioni:

Anonymous Anonimo pensa che...

Dioniso è andato in vacanza ma solo per alcuni...forse troppi lo stesso.
La razionalità di chi si rifugia in rapporti sociali caratterizzati da meccanismi di ipocrite abitudini è fasulla.
Le maschere si intersecano,gli zeri si sommano ma restano nulla.
Guardiamo da lontano il triste spettacolo di vite recitate, di attori mediocri che hanno perso la memoria di chi sono veramente, rinchiusi in ruoli mal scritti.

2:43 AM

 
Anonymous Anonimo pensa che...

Il post mi aveva messo in difficoltà, ma volevo provare a commentare comunque.
Poi arrivo qui, vedo il commento di Marghe e mi perdo in pensieri troppo alti e sconnessi. Cosa stavo cercando di dire? Cosa state dicendo? Perché non capisco?

Dioniso regna.

2:09 PM

 
Anonymous Anonimo pensa che...

Il perchè delle azioni spesso è infimo, condizionato da tempi, luoghi e circostanze. Triste esercizio laterale, si.
Più interessante e violenta la domanda diretta allo specchio: in che modo io sono altro, se lo sono? dov'è Dioniso in questa immagine?

12:40 AM

 
Anonymous Anonimo pensa che...

Dioniso è l'ultimo dei figli di Zeus, nato altrove dalla Grecia già condannata al destino apollineo del nostro occidente. Arriva da esule, a portare salvezza vino e sangue(e piantiamola qui con le analogie cristologiche, o si continua fino a domani) all'anima morta della civiltà così disumanamente razionale.
Si brancola nel buio e si sanguina anche ora, checchè ne dica la pubblicità della barilla.
E bla bla bla
Intanto del dionisismo s’è persa perfino la dignità, qualunque cretino è pronto a ridacchiaci su e a raccontarti che era tutta una scusa per ubriacarsi e farsi gli uni con gli altri.
E’ che il rigore che serve per spogliarsi dell’abito da “animale sociale” è dannatamente faticoso: ci vuole coraggio ad essere se stessi, nervi scoperti e istinto in superficie. Dioniso costringe chi lo segue a guardarsi in faccia e a sostenere il proprio sguardo.
Ma ormai, siamo troppo bravi a sfuggirgli.
Suppongo che alcuni bohemiennes abbiano sinceramente provato ad abbandonarsi non tanto all’istinto quanto alla verità che speravano covasse sepolta sotto la polvere e la stoffa inamidata e le apparenze. Chi c’è riuscito, ha raccontato d’essersi trovato bestia straniera in mezzo agli altri, ibrido incapace di tornare dentro la pelle in cui era stato allevato: incapace a sopravvivere nel mondo.
Eppure, pare che si dicesse che la bellezza ne valeva la pena. La bellezza che esplode davanti agli occhi, sotto alle dita, dentro alle orecchie. Banale e gloriosa. La bellezza che è la verità che è la bellezza.
Odddio, scritto pare anche vagamente stucchevole.
Ma io me lo sento, il sangue che romba nelle vene, ritmico, basso ostinato da baccanale. Son rimasta sola? Chi se ne frega.

10:40 PM

 
Blogger blackwire pensa che...

Trovo davvero interessanti tutte le parole legate da convenzioni grammaticali e di codice che avete scritto. Non esiste una centralità di queste considerazioni e la profondità dell'argomento non è stabile, è una sinusoide che sfiora frammenti di vita vissuta prima, per poi diradarsi come fumo nel cielo dei secoli di valutazioni e pensieri certamente più autorevoli dei miei. Ho riscontrato che essere comunicatori "sfacciati", talvolta involontariamente contorti e incapaci di "seguire un percorso logico" allontana le persone. Tutti proclamano "essere se stessi sempre" ma pochi riescono a essere tanto bravi dal concederlo agli altri. Tutti sono ottimi critici positivi nei riguardi delle proprie azioni, pronti però a sottolineare ciò che negli altri non va secondo le aspettative. Capaci di confrontarsi con eleganza e sicurezza di se con chi non mette in discussione il castello di carte dell'autostima o della propria considerazione di se stessi. Tutti saranno lieti di accogliere colui che segue il percorso del dialogo senza dissentire. Ho conosciuto "bellissimi" circoli viziosi nei quali gli individui si tollerano e sostengono vicendevolmente allontanando il seme del dubbio con ogni mezzo possibile.
Ogniuno con il suo ruolo da non discutere mai.
Forse "un po' di Dioniso" esiste anche dietro queste dinamiche subdole di deformazione della realtà come autodifesa di se stessi. Forse sono situazioni che notiamo quando ne siamo fuori mentre nei nostri giorni le attuiamo costantemente. Non si può forse muovere una critica ad un simile non coinvolgendo anche una parte di noi stessi...
Ecco... tra due giorni mi riconoscerò un ciò che ho scritto? Forse neanche tra due minuti... Essere gatto risulta a volte difficoltoso.
Grazie a tutte le entità pensanti che hanno lasciato un alito di vento su questo post.

3:37 PM

 

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